Lab: Twitter per il business con Gabriele Persi

Si fa un gran parlare di Twitter e delle sue sorti. Recenti i ritiri da proposte di acquisto di Disney, Google e Salesforce, pare che nessuno voglia comprare Twitter. Twitter ha 325 milioni di utenti attivi nel mondo ma fatica a raccogliere nuovi utenti e la sua crescita si è sostanzialmente fermata.

Il rilancio della piattaforma toccherà a Twitter stesso: vedremo cosa si inventerà il CEO Jack Dorsey e la sua squadra nei prossimi mesi. Detto ciò, come recita la sua Usp, Twitter rimane “ciò che sta accadendo”, il social del “real time” e della reciprocità per eccellenza, dove si può menzionare un ministro e non è inverosimile che risponda, chiedere e ottenere assistenza da compagnie telefoniche, commentare le partite in diretta, avere accesso a notizie in anteprima e dalle voci delle persone direttamente coinvolte.

Viste queste premesse, perché un’ azienda dovrebbe decidere di essere presente e investire tempo e denaro su Twitter? Abbiamo provato a rispondere a questa domanda sabato 15 ottobre, in un whorkshop tenuto dall’esperto e appassionato di Twitter e di digital marketing Gabriele Persi.

 

“Twitter è uno degli ambienti strumentali più efficaci e potenti, poco

capiti e peggio usati della storia del marketing.”

Gabriele Persi

QUANDO E PERCHÉ APRIRE IL CANALE TWITTER

Il canale Twitter aziendale ha senso solo se si ha un’idea chiara:
  1. della propria identità e posizionamento nel mercato (due concetti che insieme fanno il personal branding);
  2. del “problema” che tramite il canale Twitter si va a risolvere;
  3. degli obiettivi che tramite questo canale si vogliono raggiungere;
Senza una chiara strategia e un investimento anche solo in termini di uomo/tempo costanti non si va da nessuna parte. Un esempio di buoni obiettivi da perseguire su Twitter?
Ecco quelli del nostro docente Gabriele Persi.
 Twitter per il business_infografica

Come si raggiungono gli obiettivi fissati per il canale Twitter?

Definisci quattro o cinque aree tematiche in cui  vuoi essere riconosciuto come autorevole e poi scegli che tipo di approccio vuoi avere: esplicita nella bio di cosa tratta il tuo canale e come lo fa: è informativo? Fornisce assistenza? È valoriale?

Senza aver definito identità, posizionamento e esigenza da risolvere/obiettivi da raggiungere non ha senso aprire Twitter. Una volta che hai lavorato sulla definizione dell’identità domandati: i tuoi target sono su Twitter? Hai la forza e il tempo di prendertene cura? Se la risposta è si, allora apri il canale.

ATTENZIONE: TWITTER NON È FACEBOOK, USALO BENE

Sembra scontato ma non lo è, esistono ancora brand che collegano gli account Twitter alle pagine Facebook e condividono gli stessi aggiornamenti, senza rispettare neanche la più banale e famose delle regole Twitter: i 140 caratteri.

Su Twitter lo stile comunicativo deve essere incisivo ed essenziale. La relazione con gli altri utenti è pari, per farsi seguire bisogna fornire dei buoni motivi, per ottenere interazioni (retweet, mention, cita il tweet) bisogna dire cose intelligenti. L’autoreferenzialità non funziona mai, ogni tweet deve costituire un vantaggio per chi lo legge, deve informare, o far riflettere, oppure spingere a un’azione: insomma, deve apportare valore. Ma soprattutto, se Twitter è, e va usato come il social della relazione, un buon profilo aziendale dovrebbe evitare di superare il 60% di tweet proprietari.

“Twitter non è il social della sintesi, ma del flusso di conversazione. E non è neanche più il social dell’immediatezza, il ciclo di vita di un tweet è potenzialmente molto lungo.”

Gabriele Persi

Twitter non è un ambiente di promozione diffusa, il modo più efficace di usarlo è sfruttare le sue caratteristiche per promuovere la propria identità a target mirati e mediati. La parola d’ordine è: focalizzazione.

I target mirati sono persone o enti molto influenti che possono farti arrivare facilmente a un target diffuso, i target mediati sono giornalisti o comunità a cui potrebbe interessare il tuo brand e che hanno interesse ad avere notizie e informazioni da diffondere.

La cosa migliore da fare i fase di impostazione della strategia è partire dall’ascolto della rete e dalla creazione delle liste:

  • quali conversazioni si tengono su Twitter sugli argomenti per te rilevanti?
  • quali sono gli hashtag da monitorare?
  • ci sono voci più autorevoli di altre?

Questo ti permette di conoscere i tuoi follower e cosa gli interessa sapere, chi vale la pena seguire, e di trovare informazioni utili su eventi e novità del tuo settore privilegiato.

Se hai una lista di persone influenti nel tuo settore, cercali su Twitter e seguili. Monitora i loro tweet, usa le liste e attiva le notifiche in modo da venire subito a sapere quello che viene detto e intervenire tempestivamente con la tua voce.

Per fare bene questo lavoro di monitoraggio e ascolto c’è uno strumento prezioso: Tweetdeck, usalo.

DIGITAL PR E ADV

A questo punto, forse sei pronto ad attivare le digital PR.

 
Twitt
 

Il reale potenziale di Twitter sta proprio nella relazione, concentrati sul target e sul proporre contenuti di valore.

Se hai fatto bene il lavoro di ascolto e hai individuato un bisogno preciso che puoi risolvere, menziona il tuo target mirato e proponiti. Se non hai individuato un bisogno preciso, inizia un corteggiamento verso le persone per te influenti, mostra attenzione, fai domande e re-twitta con commenti che aggiungano valore. Sviluppa un piano editoriale e un elenco di hashtag da usare e menziona solo le persone che possono essere realmente interessate. È un lavoro impegnativo ma se il tuo target mirato e mediato è su Twitter, vale la pena provarci.

E l’advertisement è utile su Twitter? Sì, e questi due (post1 e post2) di Gabriele Persi parlano proprio di questo.

Concludiamo con un significativo tweet del nostro DoLabber Luca Rallo.

tweet01

Abbiamo provato ad attraversare brevemente il mondo Twitter per il business, con gli spunti e l’esperienza di un Twitter Specialist come il nostro docente Gabriele Persi che speriamo di rivedere presto in aula.

 

A presto con nuovi approfondimenti!

 

Teresa Ceglie