Parliamo di Influencers Marketing

Siamo arrivati alla fine di questo bellissimo corso in Social Media Management e Monitoring con la docenza di Emanuela Zaccone. 7 lezioni in cui i Dolabber hanno imparato, sperimentato e acquisito tante conoscenze che metteranno in pratica nei percorsi futuri.
Siamo partiti dalla consapevolezza che gran parte di ciò che forma la reputazione on line di un’azienda è in molti casi ‘quello che viene detto on line’. Abbiamo compreso quanto sia importante pianificare sui social e ancor più analizzare e monitorare risultati avvalendosi di strumenti interni e piattaforme esterne. Abbiamo scoperto come organizzare gli insight in macro aree e quanto rilevano, in termini di gestione delle relazioni on line, il Social CRM e il Crisis Management.
Ultimo tema in aula è stato quello dell’ influencers marketing. Ultimo non a caso perché nel focalizzare il valore e il ruolo chiave che gli imfluencers ricoprono, siamo atterrati sul tema della reputazione on line. E così il cerchio delle strategie e del monitoring si è chiuso!

Chi sono gli Influencers?

Per digital influencers si intendono in generale opinion makers che hanno una forte influenza all’interno della community in cui sono inseriti. Possono essere ‘interni’, ci riferiamo classicamente agli influencer di riferimento rispetto al nostro settore oppure ‘esterni’, se il loro raggio d’azione ha una ricaduta più ampia. La scelta di coinvolgere gli uni, gli altri o entrambi dipende molto dagli obiettivi e da quello che ci aspettiamo come ritorno. In ogni caso tanto più l’influencer è vicino ai nostri temi, tanto più la sua messa in campo sarà efficace.
 

Quando e perché coinvolgerli

La presenza di digital influencers va sollecitata in più occasioni:

  • nelle attività di Digital PR, per far conoscere un prodotto o servizio,
  • negli eventi live,
  • in situazioni di Crisi: “la messa in campo” di un influencer potrebbe in questi casi essere una risorsa di grande aiuto per salvare la reputazione.

 

Ma perché è così importante coinvolgerli?

I motivi dipendono da tanti fattori, per esempio:

  • aumentare l’eco: parliamo di figure influenti, e quindi l’eco generato da loro fa la differenza,
  • aiutare a guadagnare fiducia nel vostro brand,
  • un influencer può anche diventare un Ambassador, cioè appassionarsi talmente alla vostra causa, che al di là dell’attività in cui lo avrete coinvolto riuscirete a stabilire un rapporto di lunga durata.

 

Problemi aperti: trovare degli standard

Come faccio a dire che “io sono più influente di te?”
In realtà, ci spiega Emanuela, uno standard riconosciuto da tutti non esiste. Per valutare l’influenza possiamo utilizzare piattaforme che con i loro criteri cercano di venire incontro alle nostre esigenze, oppure rivolgerci ad agenzie che si occupano di questi temi, ma che non è detto vadano bene per le nostre linee di prodotto.
Ad oggi la piattaforma più nota è Klout che attraverso un complesso algoritmo calcola il proprio livello di influenza sui social network e assegna un punteggio che va da 0 a 100 (Klout score). È semplice, usa un criterio trasparente, è gratuito, ha un’ampia base di utenti e dà molta attenzione ai contenuti per capire su quali aree le persone sono esperte. Basta collegare gli account social con il profilo della piattaforma di calcolo e si scopre il proprio klout score. Il punteggio assegnato non va preso come summa veritas, ma l’indice darà comunque un’idea della propria incisività sui social network.
Una volta che il programma è stato davvero ultimato, i Dolabber si sono dedicati ai lavori di gruppo da presentare alla startup Nextwin. Si sono costituiti 2 team: uno dedicato all’ “analisi” dei canali social, l’altro al “piano editoriale”, in linea con i training lab che Emanuela ha gestito nel corso delle lezioni. In pieno spirito da work in progress si sono analizzati dati, elaborate strategie editoriali, preparate le bozze di analisi SWOT da illustrare a Nextwin, che è stata così presente, attenta e partecipativa da conquistare subito tutti!
Arriva il momento tanto atteso e tanto paventato della presentazione finale. Ultimi ritocchi alla presentazione, public speaking interno al team per verificare i tempi e via sul palco, sotto i riflettori. I Dolabber, seri e professionali, hanno dato il meglio di sé e NextWin ha molto apprezzato le analisi e le suggestion ricevute.
E come sempre accade a fine corso è il momento delle emozioni: consegna degli attestati, foto ricordo, ringraziamenti e un augurio sincero a tutti di un futuro brillante.
 
Elena Musco