Listening di rete e architettura dell’informazione di un sito

Qualunque strategia Seo che si rispetti comincia da una fase di ricerca. Che lo vogliamo o no, le persone in rete parlano, si scambiano opinioni, esprimono pareri. Al Seo Strategist serve capire come parlano, quali parole usano, quali domande fanno a Google, nei forum o sui social network.
Raccogliere questo tipo di informazioni serve a comprendere l’utente tipo, come si comporta e di cosa ha bisogno, e a definire una piramide di parole chiave che si rifletterà nella struttura del sito.
 

Ma che cos’è il listening? A cosa serve? E come si fa?

Fare Listening di rete è una vera e propria ricerca di mercato. I dati online hanno soprattutto la forma di conversazioni. Un piano di Listening efficace per definire un segmento di mercato può essere suddiviso in quattro fasi fondamentali:

  • Pre-analisi: stiliamo una lista di parole chiave e segniamo per ognuna di esse i nomi dei competitor che compaiono nella serp;
  • Bench Marketing: compariamo i siti web con i loro plus e i loro minus, segnando anche il valore numerico della domain authority che ci fornisce l’estensione MozBar (da prendere solo come indicatore). Si tratta di un valore dell’authority del sito che va da 1 a 100.
  • Ricerca delle conversazioni: di cosa si parla e come sui siti dei competitor? Sui forum? Nei gruppi su Linkedin? O su Facebook, Twitter e Google Plus?
  • Definizione delle Personas: dai dati raccolti, proviamo a identificare tre o quattro personas che potrebbero rappresentare in modo abbastanza definito l’ utente tipo (chi è, quanti anni ha, qual è il suo grado di istruzione, cosa cerca, come arriva al sito).

Questa fondamentale fase di ricerca serve a identificare i valori rilevanti per determinare il successo SEO del sito e definire quello che il nostro coach Benedetto Motisi chiama l’unico Bot che conta: Budget Obiettivi e Tempistiche.
I tool da utilizzare in questa fase sono: Semrush, Übersuggest e Google Analytics, ma non in modo automatico. Anche i risultati che i tool ci forniscono in termine di metriche e insight saranno utili se giustamente interpretati.
 

Quali parole chiave scegliere?

Dalla lista di parole chiave che ricaviamo tramite l’analisi e l’uso dei tool, dobbiamo scegliere le più importanti. I valori da considerare maggiormente sono il volume di ricerca correlato a una data parola, le impression che ha generato in un dato periodo (solitamente l’ultimo mese) e, il più importante di tutti, il CTR: click through rate, il rapporto tra impression e click. Le parole chiave che andremo a scegliere saranno le più coerenti semanticamente, le migliori in termini di traffico e conversioni previste e le meno costose in termini di posizionamento. L’elenco formerà una piramide dove al vertice ci sarà la parola chiave fondamentale e, scendendo verso il basso, quelle sempre meno importanti. Questa piramide di contenuti si rifletterà nella struttura del sito.

L’architettura del sito

La struttura di navigazione di un sito deve essere pensata e realizzata per rappresentare al meglio i contenuti al suo interno. Il sito deve poter crescere come un albero -non espandersi in modo disordinato come un cespuglio- rispettando il dominio di competenza e la piramide di parole chiave che abbiamo scelto. I contenuti vanno organizzati e gestiti in maniera razionale, non accumulati. Per evitare l’effetto cespuglio bisogna organizzare le informazioni e prevedere una sezione del sito per gli aggiornamenti frequenti.
La struttura deve comprendere tutti gli argomenti che fanno parte del dominio di competenza, coerentemente con la piramide delle parole chiave.
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Si tratta di filtrare, ordinare, catalogare, i contenuti in termini di ecologia delle informazioni, permettendo una user experience funzionale ed ottimale. È quello che in gergo viene definito Seo Siloing. È importante che sia disponibile un indice completo del sito, per rintracciare con facilità i contenuti, ma è altrettanto importante, come ci suggerisce Benedetto Motisi, che non contenga più di tre livelli, per semplicità di struttura.
 

Mettiamoci alla prova!

A questo punto non ci resta che mettere le mani in pasta nella Seo e scoprirne i poteri. Questa volta lo facciamo con una startup d’eccezione, DoLab School! Dopo la fase di analisi e ascolto della rete e il Brief con la Project manager e Co Founder della scuola, Futura Pagano, conosciamo target e obiettivi dell’azienda.
Per la prossima lezione penseremo a come sviluppare per DoLab una flow (struttura dei contenuti) ottimale e SEO strategica.
Forza Dolabber, scateniamo i cervelli!
 
Teresa Ceglie