Le leve emozionali del copywriting, #DoLabSMcopy, prima lezione

Che cosa consegue all’acquisto di un prodotto se non il soddisfacimento di un qualche tipo di desiderio? Non c’è bisogno di scomodare Freud per sapere che ogni desiderio deriva da una mancanza che si vorrebbe colmare. Basta chiederlo infatti a un copywriter che ogni giorno si ingegna per smuovere impulsi più o meno inconfessabili.
Valentina Falcinelli ha aperto ieri la prima lezione del corso in Social media copywriting & brand storytelling mostrando ai suoi corsisti una lista di desideri, i più diffusi e i più potenti, su cui la scrittura per il business dovrebbe fare leva. Tra gli altri abbiamo visto:

  • Indipendenza
  • Tranquillità
  • Potere
  • Accettazione
  • Risparmio
  • Status
  • Romanticismo
  • Cibo
  • Vendetta

 
Proporre un prodotto o un servizio come risposta a uno o più di questi bisogni può essere  il punto di partenza  per creare una campagna efficace. Saper solleticare con le parole la sfera emotiva delle persone può far ottenere grandi risultati anche in termini di business.
Come individuare la giusta USP (Unique Selling Proposition?)
Ma le leve emozionali non bastano. Se ne era accorto per primo Aristotele quando, individuando i cardini del discorso, aveva stabilito una volta per tutte -e senza poterselo immaginare- anche le caratteristiche essenziali del moderno copywriting: Logos, Pathos ed Ethos.
Il discorso deve seguire un senso logico, si deve empatizzare con gli interlocutori e comunicare secondo un’etica. Per trovare la giusta USP bisogna innanzitutto tener presente questi 3 ingredienti e saperli bilanciare con le giuste proporzioni.
Content is the key? No, la chiave è il risultato
Se, come diceva Nanni Moretti, «le parole sono importanti», non tutte le parole però sono compatibili con il contesto, il target e l’obiettivo che si vuole raggiungere. In breve, per comunicare efficacemente la value proposition su cui si modella una strategia di contenuto è necessario adottare alcuni accorgimenti, suggeriti dalle best practice:

  • imparare a porre le giuste domande (domande introspettive, con risposta affermativa, retoriche)
  • utilizzare una creatività potabile (fruibile e immediata)
  • raccontare una storia, e non limitarsi a dare informazioni
  • conoscere a fondo le caratteristiche del prodotto (plus & minus) e mostrarne le possibili applicazioni

Qualunque contenuto, per essere efficace, deve quindi raccontare, emozionare o divertire. Ma non tutti i contenuti sono in grado di convertire un lettore in un cliente, e quindi di monetizzare un’idea.  
Valentina Falcinelli non si è fermata qui e ha voluto fornire alla sua classe anche qualche “chicca”da addetti ai lavori. Lo sapevate, ad esempio, che il numero 3, da un punto di vista neurologico, è quello che attira di più l’attenzione? Optate allora per 3 aggettivi (e non 2 o 4) per descrivere il vostro prodotto:
Intenso, pratico, multisfaccettato. È iniziato il corso di #DoLabSMcopy edizione 2015.
Il Project work
Anche questa volta gli studenti del corso saranno chiamati a realizzare un project work insieme a una delle startup di LUISS ENLABS, e questo è il caso di Brave Potions. Alberto Piras, CEO, ha raccontato la storia della sua impresa coinvolgendo i DoLabber, che si sono lasciati incuriosire travolgendolo di domande. Sembrerebbe l’inizio di una proficua collaborazione, ma lo sapremo solo quando i DoLabber aspiranti content strategist presenteranno i lavori durante l’ultima lezione. Non avete che da seguirci per scoprirlo.
La prossima edizione del corso di Social media copywriting & brand storytelling si svolgerà in formula weekend, tutti i sabati dal 6 al 27 febbraio 2016. Il workshop di Copywriting per PA, Business, Finance, missione semplificazione, invece, è in programma per il 31 ottobre. Se siete interessati vi consigliamo di affrettarvi: sono rimasti gli ultimissimi posti disponibili!
Sara Zucchini