Ottimizzazione SEO: come piacere agli utenti

Il motore di ricerca più usato al mondo, l’unico vero Mister biG di noi adepti del Word Wide Web, ha un solo obiettivo: fare in modo che i risultati delle ricerche restituiscano risultati che corrispondano – se non superino – alle aspettative di chi cerca.
L’algoritmo di Google, sotto le mani di esperti ingegneri informatici, è sottoposto a un costante processo evolutivo per avvicinarsi sempre di più alla semantica naturale del linguaggio.
Se un tempo siti di pessima qualità riuscivano a piazzarsi in prima posizione, perché i parametri che Google prendeva maggiormente in considerazione erano pochi e facilmente manipolabili, oggi della SEO search engine optimization – non si hanno certezze. E allora che fare? Sventoliamo bandiera bianca?
No, sfoderiamo tutto il nostro sapere e la nostra attenzione su dei soggetti spesso trascurati: gli esseri umani, in un rinnovato umanesimo del Web, e abbiniamolo alla tavola periodica dei fattori del successo SEO.
 

Evoluzione della fauna Google

Come è cambiato Google negli ultimi anni? E in che direzione sta andando?

  • Agosto 2011: Il Panda

Dall’aspetto tenero e buffo ma con una certa imponente mole, il Panda ha penalizzato fortemente siti di scarsa qualità. Ci sono stati cali di traffico anche del 90% per siti con una percentuale di rimbalzo troppo alta, con contenuti duplicati e troppa pubblicità.
Obiettivo del Panda: ottimizzazione on page.
 

  • Aprile 2012: Il Pinguino

Il Pinguino ballerino è intervenuto a declassare tutti quei siti che hanno fatto link buinding in modo non pulito per scalare la Serp. I link in entrata sono “voti positivi”, e più sono i link e più autorevoli sono i siti che ci linkano, più si sale nel posizionamento. Il Pinguino, in sostanza, ha colpito tutti quei siti che hanno “spammato” link per il web su siti poco autorevoli con anchor text strategiche, contenenti keyword,  per forzare il posizionamento.
Obiettivo del Pinguino: ottimizzazione off page.
 

  • Agosto 2013: Il Colibrì

Rapido e preciso, il Colibrì non è un update come i due esemplari precedenti, ma un vero nuovo motore di ricerca semanticamente avanzato, con l’obiettivo di restituire i migliori risultati del Web. Tutto quello che ci chiede di fare Google e il suo Colibrì, è di fare molta attenzione ai contenuti, e di presentarli in maniera chiara e funzionale.
Obiettivo del Colibrì: content is the king.
Infine ad aprile di questo 2015 abbiamo assistito all’aggiornamento di Google in chiave “mobile friendly”: l’obiettivo è favorire contenuti fruibili a prescindere dal device.
 

Perché concentrarsi sugli utenti?

Perché senza di loro la tecnologia e gli ambienti virtuali sarebbero sterili deserti di informazioni.
Qualsiasi progetto innovativo nasce dall’individuazione di un bisogno. Nel pensare e realizzare un progetto Web bisogna partire dal potenziale utente finale, individuare il problema che andiamo a risolvergli e poi definire come gli siamo di aiuto, costruendo un ambiente confortevole in cui le informazioni siano facilmente raggiungibili.
La parola chiave di una strategia user centered in ottica SEO è usabilità e va declinata in più ambiti: nella progettazione, nei testi e relative tag e categorie.
La realizzazione di progetti Web belli, utili e altamente funzionali porterà traffico di qualità e con buone probabilità fidelizzerà l’utente. Se al traffico di qualità e organico, abbiniamo una strategia di web e social media marketing per ampliare la nostra utenza, il progetto crescerà, Mister biG se ne accorgerà e ci premierà nella SERP.
 
I progetti di qualità sono difficili e impegnativi da realizzare, ma piacciono a tutti: a Google e alle persone.
Teresa Ceglie

Il 19 dicembre non perderti il workshop “Laboratorio di SEO e content design“, con Valentina Falcinelli e Benedetto Motisi.