SEO e tecniche di Link Building: come ottenere link in entrata di qualità

Tecniche di link building: dalle più efficaci alle più rischiose.

Il posizionamento di un sito sostanzialmente dipende da tre aspetti fondamentali:

  •         I contenuti, che hanno il 40% del peso sul posizionamento;
  •         La SEO tecnica (ovvero metatag, una struttura adeguata del sito, un sito veloce e user friendly, ecc.), che ha il 20% del peso sul posizionamento;
  •         La link building (ovvero la strategia atta a ottenere link verso il sito), che ha il 40% del peso sul posizionamento.

grafico-importanza-seo
Ultimamente in molti sostengono che “content is king”, il che è vero, ma la link building è la queen indiscussa. Non si può fare SEO trascurando quel 40% che è la link building, perché ancora oggi i link che riceve un sito sono un aspetto cruciale che Google considera nel posizionamento dei siti. I link influenzano la percezione che Google ha di un sito web, in quanto sono proprio i link che mettono in relazione i siti e gli argomenti correlati.
Tutto il web ruota attorno ai link, poiché è costituito da quella ragnatela formata dai siti che sono collegati tra di loro mediante tutti quei “fili” chiamati link.
Gli spider di Google, i ragni, esplorano questa ragnatela all’infinito, e più questi riescono a muoversi con facilità tra un sito e l’altro, più la ragnatela si presenta ben tessuta, e migliore sarà il valore generale che attribuirà a ciascun sito presente nella ragnatela. Il segreto sta nel non fare percepire agli spider che alcuni fili sono stati creati artificialmente, che siano stati manomessi, per non rovinare l’idea che lo spider ha dell’intera ragnatela che sta esplorando.
Quindi la ragnatela costruita attorno a un sito va creata in maniera astuta, intervenendo in maniera appropriata e facendo in modo che si tessa da sola senza che siano necessari troppi nostri interventi.
A conferma di quanto detto basta pensare a quante energie Google investa nello studio di nuovi algoritmi atti a perfezionare il giudizio verso i link: se tutto ruotasse esclusivamente intorno ai contenuti e se non si prendessero in considerazione i link, il web altro non sarebbe che un archivio di contenuti, analizzati da un algoritmo esperto unicamente a carpire l’attinenza di ogni pagina alla ricerca dell’utente.
Invece, per comprendere la popolarità di un sito e quindi la sua autorevolezza e preparazione in merito a un dato argomento, Google deve per forza di cose fare riferimento ai link che quel sito riceve, considerando sia la qualità che la quantità. Nel mondo ideale, più un sito riceve link di qualità e più significa che offre contenuti di valore.
Il problema è che spesso questo aspetto viene manomesso attraverso link artificiali, ottenuti tramite acquisto o scambio innaturale di backlink, attraverso PBN (personal blog network) o qualsiasi altra attività non contemplata dalle linee guida di Google.
Ecco perché Google continua a rilasciare aggiornamenti con l’obiettivo di rendere la vita difficile a chi inganna gli spider: di seguito un’infografica con le maggiori tecniche utilizzate nella link building e la loro percentuale di pericolosità (immagine tratta dal corso SEO superadvanced di Dolab School).
tecniche link building pericolose

Strategia efficace di link building

Per mettere a punto una strategia efficace di link building dovremmo essere in grado di:

  1.    valutare un sito web, cercando di capire se tra qualche tempo quel sito potrà arrecare danni oppure accrescere ulteriormente la sua popolarità;
  2.    individuare quali potrebbero essere dei link utili;
  3.    ottenere link di qualità in maniera più o meno naturale;
  4.    riconoscere quali link potrebbero penalizzare il posizionamento di un sito;
  5.    scegliere delle anchor text adeguate;
  6.    capire che se un sito che non merita link non deve procurarsi link, e quindi occorre prima creare credibilità e brand awareness;

Non tutti i link sono buoni: dei link provenienti da siti che hanno poco a che fare con l’argomento che trattiamo, oppure link provenienti da siti poco credibili, piuttosto che spingere il nostro sito in alto ai motori di ricerca ne abbassano il ranking.
Una strategia vincente è quella dove ogni attività onSite, offSite, Social, offLine (carta,TV ed altri canali) sia sempre mirata a creare Brand Awareness, poiché queste attività cambiano la percezione globale che Google ha dei nostri siti web e lo spingono a dargli Trust, l’unica arma vincente nella SEO che funziona.

Metriche e valori di ranking di un sito web: quali seguire?

Per capire che valore attribuire ad un sito e quindi a un backlink, oggi il web ci offre diversi strumenti di valutazione. Ecco i principali:

  •        Moz: Domain Autority (DA) e Page Autority (PA), dove il primo parametro indica che autorità ha il dominio, e il secondo l’autorità della singola pagina;
  •         Moz, SemRush e Search Console, per monitorare il numero dei backlink ma anche i domini mittenti dei link;
  •        Majestic: per scoprire il Trust Flow (ovvero la credibilità di un sito), il Citation Flow (ovvero il valore delle citazioni di un sito) e il numero dei backlink che riceve un sito;
  •        SeoZoom: per scoprire la Zoom Autority (ZA) ovvero la capacità di generare traffico.

Le tecniche di link building, dalla più efficace alla più rischiosa

Esistono, ovviamente, dei metodi per stimolare la ricezione di backlink naturali: in fondo l’obiettivo di una buona strategia di link building è proprio quello di generare link in entrata naturali. Tra le tecniche più proficue, secondo l’esperto SEO Ivano Di Biasi, abbiamo:

  •         Guest post

Possiamo preparare degli articoli inediti e proporne la pubblicazione a siti in target con il nostro: loro ottengono un contenuto di qualità in maniera gratuita, e noi un link di qualità

  •         Infografiche

Creare delle infografiche che siano davvero di valore le rende anche potenzialmente virali. Sotto a ciascuna infografica potremmo inserire il codice html, compreso di link alla nostra pagina, e il permesso di utilizzarle nei propri siti, linkando ovviamente la fonte. Le infografiche sono d’impatto, ricche di informazioni, immediate, e vanno ad aggiungere valore a qualsiasi testo sul quale vengono inserite. Fanno gola, e senz’altro chi vorrà utilizzarle sarà ben lieto di linkare la pagina dal quale sono state prelevate.

  •         Article Marketing

Simili al guest post, questo genere di contenuti strizzano l’occhio al copywriting puro, ovvero quello orientato al marketing. Sono articoli ottimizzati SEO e che mirano alla vendita di un prodotto o servizio, ma comunque devono essere contenuti di valore per l’utente che legge e, naturalmente, come per il guest post, dobbiamo trovare dei siti dove pubblicarli che siano pertinenti all’argomento del nostro sito.

  •         Content outreach

Da alcuni considerata un’evoluzione dell’article marketing, il content outreach è molto più studiato: l’inserimento degli articoli viene effettuato solo previa analisi del posizionamento del sito, della portata SEO, della portata dei canali social. Proprio perché troppo studiata e quindi poco naturale, questa tecnica potrebbe rivelarsi meno efficace delle precedenti, ma se ben pianificata potrebbe riservare risultati ottimi.

  •         Broken link building

Questa tecnica prevede di intercettare dei siti che presentano dei link “rotti” verso siti simili al nostro e proporre un link al nostro sito.

  •         PBN (personal blog network)

Un Personal Blog Network (PBN) è un insieme di blog personali sul quale si ha il controllo e la gestione, o che comunque abbiano manifestato l’intenzione di pubblicare link a pagamento. Questa tecnica non è molto gradita a Google, soprattutto se i link sono dofollow.

  •         Comment marketing in forum e blog

Di questa tecnica si è fatto largo abuso, ma siccome ormai quasi tutti i forum e i blog rendono nofollow di default i link contenuti nei commenti, si rivela inutile.

  •         Acquisto link

La tecnica senz’altro più rischiosa, soprattutto se l’acquisto di backlink non segue a una ben studiata strategia, in quanto se Google scopre che abbiamo acquistato dei link penalizza pesantemente sia il sito che invia il link, sia quello che lo riceve.
tecniche link building efficaci

Google Disavow: per “disconoscere” i link penalizzanti

Da quando sono stati introdotti questi cambiamenti che riguardano le penalizzazioni nel caso in cui un sito
riceva link di scarsa qualità, è anche nato un nuovo fenomeno pericoloso: la negative SEO, ovvero una sorta di attacco hacker che fa in modo che il sito preso di mira riceva una quantità rilevante di link di scarsa qualità così da indurre Google a una penalizzazione. I link di scarsa qualità sono quei link provenienti da siti non in target e comunque dal basso trust e citation flow.
Ma per difendersi da questi attacchi, Google offre un servizio di disconoscimento dei link: il Google Disawow, attraverso il quale possiamo segnalare a Google che “rifiutiamo” uno o più link in entrata.