SOCIAL LANDSCAPE: CANALI E STRATEGIE

La terza edizione del corso Social Media Management e Monitoring ha preso il via! Emanuela Zaccone, Social Media Strategist e docente DoLab, ha aperto la prima lezione con questa premessa: “Se vi capita di sentire un’azienda che ad oggi commenta che i social sono poco rilevanti, sappiate che non è un atteggiamento molto corretto perché gran parte di ciò che forma la reputazione on line di un’azienda è quello che viene detto on line.” Ricordate, commenta Emanuela rivolgendosi all’aula, “siamo in un contesto in cui ormai si vive on line” , noi tutti partecipiamo alla creazione del valore del brand (siamo tutti makers!).
Nike ed Adidas sono degli esempi concreti di aziende che hanno creato prodotti partendo dai feedback degli utenti invece che solo per i loro consumatori.
Ma soprattutto il rapporto on line è sempre tra pari: se un brand decide di stare su uno spazio social si apre al dialogo, alle critiche e ai commenti. Ricordate il famoso epic fail di Patrizia Pepe (2010)? Il danno subito in termini di reputation, visto il numero di citazioni di questa vicenda e vista la ridondanza che ha avuto questa questione, non è da sottovalutare.

Ma perché investire in una presenza su web e social?

Se vi state chiedendo perché un’azienda dovrebbe prendersi tutta la briga e la fatica di investire su strategie social, risorse che le gestiscano, definizione di contenuti, analisi dei risultati, ebbene ricordate sempre queste 3 motivazioni:

  • gli strumenti di cui disponiamo on line – come appena detto – possono contribuire a migliorare la reputazione di un’azienda o comunque a riposizionarla;
  • le aziende possono costruirsi dietro una community di persone che sposano i valori del brand e che ne diventano ambassador (portavoce dei valori di quel brand);
  • i social sono strumenti che vi permettono di costruire delle strategie precise di comunicazione e marketing, molto spesso anche per fare assistenza ai clienti (social CRM)

 

Social landscape e selezione dei canali: come fare?

Muoversi nel social landscape non è però cosa facile. Quando andate da un cliente, magari vi dice che vorrebbe essere su tutti i social. The Conversation Prism di Brian Solis potrebbe venirvi in aiuto.
Su questa immagine sono visibili le attività che un brand può voler fare, tutte le possibili esigenze di un brand on line, che poi si declinano nei vari social. E identificare i giusti social non è un problema da poco, perché ognuno di quei canali ha le sue logiche, le sue metriche, i suoi indicatori.
Facebook, Linkedin, Twitter, YouTube, Instagram, Google+: ricordate che non tutti i Social sono adatti al nostro business, e non tutti i Social sono necessari al nostro business. Chiedetevi cosa ci serve, quali sono le finalità e che cosa vi aspettate, e ricordate che strategia e selezione vanno sempre insieme. La strategia si fonda proprio sulla capacità di trovare un equilibrio nell’uso di ciascuno e nell’indirizzarne le specifiche finalità.
 

Declinate le strategie

Le strategie vanno declinate almeno in 4 step:

  • Content Curation: perché è così importante? Perché ci permette l’accrescimento della conoscenza, la ricerca di contenuti utili per il piano editoriale; il posizionamento del brand rispetto ad un’area di competenza.
  • Community Management: la presenza sui social ha una grande potenzialità perché permette di creare una community. Ma c’è bisogno di un’attività dedicata, volta a nutrirla, curarla, farla crescere e moderarla.
  • Social Media Marketing: l’uso dei Social Media per finalità di marketing, orientate a dare visibilità al brand e a generare engagement e buzz intorno ad esso attraverso questi canali.
  • Social Media Analytics: danno un senso a tutto quello che avete fatto finora, vi permettono di misurarlo e di correggerlo in tempo reale.

 

Ecco che arriva la Startup!

E come in ogni prima lezione arriva il momento di conoscer la startup: è l’azienda Nextwin, social game per scommettitori. Quali saranno i compiti affidati ai Dolabber? In aula massima attenzione e concentrazione, ma anche motivazione ad imparare e ad accrescere conoscenze e competenze.
Appuntamento alla prossima lezione su Social Media Planning, perché pianificare è sempre meglio che improvvisare!
Elena Musco